Luglio 2017
19
Lug

La caccia

La valutazione del lavoro del cane da parte del cacciatore è personale: c’è chi si contenta del poco e chi pretende il molto, spesso senza tener conto delle possibilità del cane in quanto razza, per cui analizziamo la selvaggina su cui è possibile impiegare i cocker spaniel inglese.

La beccaccia: la selvaggina dello Spaniel inglese è la beccaccia (specialità del Cocker, da dove prende il nome " woodcock-beccaccia" )
La quaglia: non gabbiarola, perché non avendo essa pedinato prima di destarsi dalla catalessi, contraddice l’impiego dello spaniel, cane pistatore, costretto a reperirla forzatamente immota, d’incontro, e allora val meglio il cane da ferma.
Il fagiano: per la sua odierna diffusione, per il suo costume di reggere caparbio nel folto, alla presenza del cane, per la sua abitudine di pedinare a lungo prima di frullare, è l’ideale per lo spaniel che lo forza al volo là, fra gli intrichi dove il cane da ferma è quasi impotente se non vuol venir meno al suo carattere ortodosso di non forzare il selvatico.
Le starne: non è consigliabile perché non reggono facilmente a cane che manovri troppo con indugi nel reperirle, sospettose perché levandosi in brigata son più attente alle insidie

I Beccaccini: pedinano raramente e non reggono al cane che li accosta col deliberato proposito di farli frullare senza preamboli e pause e non attendono di essere troppo molestate per sottrarsi.
La Lepre: lo Spaniel è animale pistatore; quale miglior selvatico di un quadrupede che scampa di piede  stampando sul suolo tracce odorose ininterrotte ,per costituire una pista per un cane che svolge la cerca quasi costantemente con le narici rivolte verso il suolo?
L’allodola: è il selvatico sul quale lo spaniel è ideale per il recupero , perché il suo olfatto non ne dimentica nemmeno una caduta in erba o stoppia, mentre molte ne trascura la vista del cacciatore.

Le Anatre: ottimo ausiliare ad anatre, trescando tra i canneti. Composto a bordo della barca.
Il cocker è ausiliare intermedio fra segugio e ferma: del segugio adotta la fase di pistaggio che quello esercita su selvaggina di pelo e anche su quella di piuma, avendo in comune il forzare la preda; ma il segugio  inseguendo in corsa per una meta lontana, lo spaniel accompagnando la pedinata e destreggiandosi affinchè il frullo o lo schizzo avvengano a tiro di fucile.
Lo spaniel non da voce né durante la fase della cerca né durante il pistaggio, appunto per non indurre il selvatico a frullare intempestivamente.
Nel folto bosco trovandosi lontano e non visibilmente controllato dal cacciatore, se dà la voce per avvertirlo  del frullo è merito di autentico ausiliare.
Del cane da ferma ripete le ventate, testa alta, con molta maggior frequenza che non il segugio e come il fermatore porta il cacciatore a sparare in borrita.
Dalle premesse citate è facile dedurre quale sia lo standard di lavoro del cocker spaniel: individuare un selvatico e indurre quello (direi quasi persuadere) a palesarsi a tiro di fucile. Riportarlo e recuperarlo ferito o morto. Categorico che non temano il colpo di fucile, non solo che rimangano indifferenti, ma il colpo deve servir loro di incitamento per cacciare.

19
Lug

Cerca

Si svolge a circa 20- 25 metri dal fucile, a tiro utile di rosata, soprattutto durante la fase attiva dell’incontro del selvatico.  Fa una perlustrazione analitica del terreno antistante al cacciatore nella direzione di marcia e ai lati. L’incontro della traccia, che governa l’itinerario, giustifica il cambio di direzione, fino anche a portare il cane a passare dietro il cacciatore, purchè mantenga il collegamento.
Il ritmo del pistaggio è condizionato dall’orgasmo del selvatico, se più o meno leggero, perché più o meno molestato; fase delicata dovendo il cane conciliare due necessità: non perdere il contatto col fucile e mantenere la pista col fuggitivo.
Lo spaniel non deve trascurare forteti, canneti, ma anzi perlustrarli, incurante di sete e frange, né sostare titubante di fronte a fossi e canali, dovendo guadarli, se necessario per il recupero anche d’inverno.
Il cocker svolge una cerca più minuziosa, con assaggi a fiuto più frequenti, insinuandosi fra gli ostacoli vegetali, con procedura  meticolosa. Non si pretenda di distogliere dalla traccia il cane impegnato, perché a decidere se valida o no, è solo il naso del cane. Nella fase dell’incontro della traccia e soprattutto nell’imminenza del frullo, lo spaniel fornisce chiaro al cacciatore l’avvertimento che è prossima la conclusione cruenta, col frenetico agitare della coda. Il cane che costringa al frullo senza prima fornire tale prezioso preavviso al padrone, ha tutta l’aria di essere incappato per caso sul selvatico. E’ demerito da penalizzare.

Frullo e schizzo

Il selvatico si palesa spesso proprio davanti al muso del cane, soprattutto in habitat dove pascola non molestato, ignaro del pericolo: è in questa fase, mentre il cacciatore imbraccia il fucile, che si deve esigere categoricamente l’immobilità assoluta, per evitare che la rincorsa o il tentativo di protendersi per ghermire la preda, provochi il frapporsi a scudo del cane fra selvatico e fucile. Prono a terra o seduto, purchè immoto all’atto stesso di frullo o schizzo, esclusa qualsiasi tolleranza, nessun metro più o meno di rincorsa:proprio quel qualche metro può essere essenziale. L’immobilità è da esigersi anche perché sintomo evidente che l’ausiliare è a cognizione di cacciare non per sé.

Cocker e standard di caccia

Riporto e recupero

Colpito il selvatico, volatile precipitato al suolo, lepre o coniglio rotolati per terra, si concede via libera al cane per il riporto. Deve essere sollecito, immediato, il tempo di assicurare la preda tra le mandibole, senza indugiare a voltarla e rivoltarla, a leccare ferite, manifestazioni che denotano più la voluttà di assaggiarne, che non la disciplina di cederla e di consegnarla al cacciatore. La cessione dovrebbe essere giuliva, segno di coscienza del proprio dovere. Un fagiano di un chilo e mezzo, una lepre di tre o quattro non sono comodo bagaglio per un cockerino di 12 kg. Il Cocker si aiuta spesso trascinando la preda: sia tolleratissimo, anzi considerato come dimostrazione di caparbia volontà di sopperire, nella impossibilità materiale di eseguire. Non c’è prescrizione di peso in chili o in etti, il limite è appunto segnato dalla manifesta impossibilità dell’animale di riuscire, malgrado reiterati tentativi.
Il riporto dall’acqua è da ritenersi recupero, perché avviene in elemento non accessibile normalmente al cacciatore. Quando il cane si lancia per esperire il riporto di un volatile caduto nei pressi, smontato d’ala, questo può ancora sottrarsi con zampe sane e il riporto si evolve allora in recupero, con decifrazione della pista a naso, se il cane non può inseguire a vista.

06
Lug

Attorno a questo Fungo, molte leggende si sono sviluppate proprio per la sua caratteristica di frutto non comune e dal profumo intenso e particolare.
Già i Romani lo conoscevano e lo apprezzavano attribuendogli anche poteri magici.
Gli Egizi ancora prima dei Romani, lo consideravano grande prelibatezza.

Oggi, il tartufo rientra tra i prodotti più voluttuari che si conoscono.

Il prezzo elevato dovuto alla scarsa disponibilità sul mercato lo rende pregiato nella gastronomia ricercata ed apprezzato dai palati più esigenti.
La difficile coltivazione, di conseguenza la sua diffusione quasi esclusivamente spontanea, ha reso necessaria una regolamentazione per la raccolta.
Per evitare ,infatti, la perdita di un prodotto così prezioso è necessario che la raccolta sia limitata a coloro i quali ne conoscono le caratteristiche e che rispettino l’ambiente in cui esso trova il suo habitat naturale.



Che cos’è

Il nome di “Tartufo” è attribuito ad alcuni funghi che fruttificano sottoterra (ipogei) della classe degli Ascomiceti, che vivono in simbiosi micorrizica con determinati piante superiori e con lo stesso nome viene indicato il loro corpo fruttifero, simile a un tubero, di forma più o meno rotonda, ma talvolta anche irregolare con protuberanze e cavità, a seconda della specie e del terreno in cui si è formato.

Cocker e i tartufi

La simbiosi è un rapporto mutualistico (scambio) fra il fungo e la pianta superiore e riguarda espressamente il tartufo. Essendo un rapporto mutualistico entrambi i soggetti traggono profitto dallo scambio, anche se a trarne maggior vantaggio risulta essere il tartufo che, infatti, senza la pianta superiore non potrebbe vivere. Con la simbiosi la pianta cede attraverso l’apparato radicale le sostanze nutritive elaborate ottenute con la fotosintesi delle foglie; il fungo, da parte sua, contribuisce a creare un equilibrio naturale del bosco ottimizzando le condizioni vegetative. L’esaltazione della condizione vegetativa si ottiene in quanto il tartufo aumenta la superfice assorbente della pianta, assume gli elaborati delle radici riducendo la possibilità di attacchi parassitari, favorisce l’assunzione di alcuni elementi contenuti nel terreno.
La parte mangereccia del tartufo si chiama carpoforo ed è il frutto del tartufo stesso, a maturazione emette le spore (semi) che germinando formano un groviglio detto micelio primario costituito dalle ife che vanno ad invadere le radici della pianta ospite cioè di quella con la quale instaurano la simbiosi. Questo complesso di radici+ife+micoclena (cappuccio che avvolge le radici) si dice micorriza.
Le ife sono dei filamenti costituiti da cellule che rappresentano la parte vegetativa del fungo e che formano con le radici della pianta ospite la simbiosi. Le ife non penetrano mai all’interno delle cellule, ma le avvolgono all’esterno formando le cosidette ectomicorrize.


Cocker e i tartufi

Il sistema di riproduzione avviene come nei funghi epigei:

La parte vegetativa (la pianta) del tartufo è costituita dal micelio, quindi, quando si raccoglie il corpo fruttifero (tartufo) è importante non danneggiare la parte del fungo che si trova interrata e che rappresenta la continuità della vita per il tartufo e cioè il micelio stesso (invisibile a occhio nudo). Da qui l’importanza di scavare solamente  dove il cane indica e di ricoprire perfettamente la buca con lo stesso materiale, evitando infiltrazioni di corpi estranei.

05
Lug

Le esposizioni ufficiali canine sono delle manifestazioni organizzate dall' ENCI (Ente Nazionale della Cinofilia Italiana) alle quali possono partecipare tutti i cani di razza iscritti al ROI (Registro delle Origini Italiano) e nelle quali un giudice specializzato esamina le caratteristiche morfologiche dei cani dando un giudizio secondo lo standard ufficiale di razza.

TIPOLOGIE

Internazionali: nelle quali vengono rilasciati i certificati (CACIB) validi al Campionato Internazionale.
Nazionali: nelle quali vengono rilasciati i certificati (CAC) validi al Campionato Italiano di bellezza.
Regionali: nelle quali non vengono rilasciati certificati.
Raduni di razza: organizzati dalle società specializzate. Nel caso del Cocker Spaniel Inglese se ne occupa il CIS (Club Italiano Spaniel). I certificati qui rilasciati sono utili al conseguimento del titolo di campione.
Speciali: hanno la stessa validità dei raduni per il conseguimento dei titoli a differenza del fatto che vengono organizzate all' interno di esposizioni nazionali o inernazionali.

CLASSI DI ISCRIZIONE

Baby: (solo nei raduni) dai 3 ai 6 mesi. Non sono assegnati certificati utili al campionato.
Juniores: dai 6 ai 9 mesi. Non sono assegnati certificati utili al campionato.
Giovani: dai 9 ai 18 mesi. Non sono assegnati certificati utili al campionato. Si concorre, però, al migliore di razza (BOB- Best of breed).
Intermedia: dai 15 ai 24 mesi. Si concorre per il CAC, CACIB e BOB.
Libera: dai 15 mesi in poi. Si concorre per il CAC, CACIB e BOB.
Privata: solo nei raduni, per tutti i soggetti appartenenti a privati. Si concorre per il BOB.
Lavoro: per tutti i cani che hanno già ottenuto la qualifica in prova di lavoro. Si concorre per il CAC, CACIB e BOB.
Campioni: obbligatoriamente per i cani che sono Campioni Italiani di Bellezza. Per i Campioni Internazionali e Stranieri è facoltativa. Non è in palio il CAC ma solo il CACIB. Si concorre per il BOB.
Veterani: oltre gli 8 anni. Si concorre per il BOB.

Coppia: per due soggetti maschio e femmina della medesima razza e varietà, appartenenti, "bona fide", al medesimo proprietario o iscritti all'esposizione direttamente dall'allevatore.
Gruppo di allevamento: per tre o più soggetti, maschi e femmine, della medesima razza e varietà, appartenenti, "bona fide", al medesimo proprietario o iscritti all'esposizione direttamente dall'allevatore.

CERTIFICATI, QUALIFICHE E LORO SIGNIFICATO

Eccellente (ECC): tale qualifica deve essere attribuita a un soggetto che si avvicini il più possibile allo standard ideale della razza, che sia presentato in condizioni perfette, che realizzi un insieme armonico ed equilibrato, che abbia della "classe" e una brillante andatura. Egli dovrà imporsi per le sue grandi qualità, le quali gli faranno perdonare eventuali piccole imperfezioni, e dovrà possedere le caratteristiche proprie del sesso a cui appartiene.
Molto Buono (MB): tale qualifica va attribuita a un soggetto perfettamente in tipo, equilibrato nelle proporzioni, in buone condizioni fisiche. E' tollerato qualche difetto veniale, ma non morfologico. Tale qualifica non può premiare che un cane di qualità.
Buono (B): tale qualifica deve essere attribuita a un cane che possieda le caratteristiche della razza pur accusando dei difetti, a condizione però che questi non siano redibitori.
Abbastanza Buono (AB): tale qualifica deve essere attribuita a un cane sufficientemente tipico, senza qualità notevoli o in non buone condizioni fisiche.
CACIB-CAC: sono certificati che attestano, l' uno a livello internazionale l' altro nell' ambito nazionale, che il soggetto cui vengono assegnati possiede caratteristiche e qualità tali da rispecchiare lo standard ideale della razza.
RIS. CACIB-RIS. CAC: hanno lo stesso significato e valore tecnico del Cacib e del Cac e possono essere assegnati a quei soggetti che, avendone le caratteristiche e le qualità, seguano immediatamente in graduatoria quelli cui il Cacib o il Cac è stato attribuito.
BOB: (Best of Breed) miglior soggetto di razza.
BOG: (Best Of Group) miglior soggetto del raggruppamento. Viene proclamato dopo lo spareggio tra tutti i BOB delle varie razze del raggruppamento. Nelle nazionali i Cocker sono il VI gruppo, nelle internazionali l' VIII , "cani da riporto, da cerca, da acqua".
BIS: (Best In Show) miglior soggetto di tutta l'esposizione. Viene proclamato dopo lo spareggio tra tutti i BOG.

Esposizioni cocker


I CAMPIONI

GIOVANE PROMESSA ENCI
Il titolo può essere conseguito esclusivamente da cani che concorrono in classe giovani (dai 9 ai 18 mesi). 
Bisogna ottenere un punteggio pari a 30 punti, assegnati con il seguente criterio:
-5 punti, 1 Ecc in esposizioni internazionali;
-3 punti, 1 Ecc in esposizioni nazionali e raduni.

CAMPIONE ITALIANO DI BELLEZZA
Nello specifico caso del Cocker Speniel Inglese
Razze sottoposte a prova di lavoro e rappresentate da associazione specializzata:
-6 CAC in classe libera, intermedia o lavoro di cui almeno 2 acquisiti in esposizioni internazionali e 2 in raduno o mostra speciale. I certificati dovranno essere rilasciati da almeno 5 differenti esperti giudici;
-superamento della prova di lavoro prevista.
oppure
-5 CAC tutti in classe lavoro di cui almeno 2 acquisiti in esposizioni internazionali e1 inraduno o mostra speciale. I certificati dovranno essere rilasciati da almeno 4 differenti esperti giudici;
-superamento della prova di lavoro prevista.
fonte: www.enci.it

esposizioni cocker


CAMPIONE ITALIANO DI LAVORO
Per ottenere il titolo di campione italiano di lavoro un Cocker deve aver conseguito:
-3 CAC in prove di caccia
-1 qualifica di almeno “molto buono” in raduno o mostra speciale
Un solo CAC è ammesso nelle prove di lavoro con riporto a freddo (di tipo B).

CAMPIONE INTERNAZIONALE DI BELLEZZA
Nello specifico caso del Cocker Speniel Inglese
Cani di razze sottoposte a prove di lavoro.
Per ottenere il titolo di Campione Internazionale di Bellezza, questi cani devono aver ottenuto:
a) In un periodo minimo di un anno ed un giorno, in due paesi diversi, con due giudici diversi, due
certificati d’attitudine al Campionato Internazionale di Bellezza (CACIB), qualsiasi sia il numero dei
partecipanti.
b) Il periodo tra il primo e l’ultimo CACIB è da interpretare come segue: per esempio, dal 1 gennaio
1996 al 1 gennaio 1997.
Oltre ad aver soddisfatto i requisiti a) e b), il cane da caccia deve aver superato una
prova/test di caccia specifica per la propria razza nella quale sia messo in palio il
certificato di attitudine al Campionato nazionale di Lavoro (CACT). La data della prova del
lavoro non rientra in tale calcolo.
Per a) e b), delle eccezioni possono essere accordate previa approvazione del Comitato Generale F.C.I.
fonte: www.enci.it

CAMPIONE INTERNAZIONALE DI LAVORO
Nello specifico caso del Cocker Spaniel Inglese
Per ottenere il titolo di Campione Internazionale di Lavoro, un cane deve aver ottenuto:
- A qualsiasi età, due certificati d’attitudine al Campionato Internazionale di Lavoro (CACIT)
assegnati da due giudici diversi, in due paesi diversi oppure organizzati da due club di nazionalità diversa. Questi due CACIT dovranno essere accompagnati da due primi posti in concorsi internazionali patrocinati dalla FCI.
- All’età di almeno 15 mesi in un’esposizione internazionale patrocinata dalla FCI, qualsiasi sia il numero dei partecipanti, almeno la qualifica di “Molto Buono” oppure, nei paesi dove tale qualifica non sia prevista, un secondo premio, in classe lavoro, intermedia o libera.
fonte: www.enci.it


CAMPIONE ASSOLUTO
Il titolo di campione assoluto viene assegnato ai soggetti che hanno conseguito sia il titolo di campione italiano di bellezza sia di campione italiano di lavoro.


CAMPIONE RIPRODUTTORE
Viene proclamato campione riproduttore quel cane che, accoppiato con due soggetti diversi, ha prodotto almeno una delle seguenti alternative:
-o 3 Campioni Italiani
-o 2 soggetti Campioni di Lavoro
-o 6 soggetti qualificati “eccellente” in esposizioni o raduni
-o 4 soggetti di cui 2 qualificati “eccellenti” in esposizioni o raduni e 2 classificati “eccellenti” in prove di lavoro
-o 3 soggetti qualificati “eccellenti” in prove di lavoro


CAMPIONE SOCIALE C.I.S (CLUB ITALIANO SPANIEL)
Regolamento
1) Al Campionato Sociale C.I.S. partecipano di diritto tutti i soggetti di tutte le razze Spaniel di proprietà dei Soci, purché questi ultimi siano in regola con il versamento delle quote sociali.
2) Il periodo per il conseguimento dei punteggi ai fini della classifica, va dal 1° gennaio al 31 dicembre di ogni anno.
3) Sono previsti tre diversi Campioni Sociali, per ognuna delle razze Spaniel, e precisamente:
- Campione Sociale di Bellezza;
- Campione Sociale di Lavoro;
- Campione Sociale Assoluto.
I punteggi previsti sono i seguenti:
3.1) Campionato Sociale di Bellezza
Ai fini della classifica verranno presi in considerazione tutti i punteggi conseguiti limitatamente ai Raduni e alle Mostre Speciali organizzate o concesse dal Club in quell’anno; per entrare in classifica è necessario che i soggetti partecipino a tutti i Raduni e a tutte le Mostre Speciali, a meno di uno (solo un’assenza è ammessa).
I punteggi vanno assegnati con il seguente criterio:
3.1.1) Raduni
- B.I.S. 6 punti
- B.O.B. 5 punti
- Miglior maschio per ogni razza 4 punti
- Miglior femmina per ogni razza 4 punti
- Eccellente 1° per ogni classe 3 punti
- Eccellente 2° per ogni classe 2 punti
3.1.2) Mostre Speciali Internazionali
- B.O.B. 5 punti
- CACIB maschi 4 punti
- CACIB femmine 4 punti
- Eccellente 1° per ogni classe 3 punti
- Eccellente 2° per ogni classe 2 punti
3.1.3) Mostre Speciali Nazionali
- B.O.B. 5 punti
- Miglior maschio per ogni razza 4 punti
- Miglior femmina per ogni razza 4 punti
- Eccellente 1° per ogni classe 3 punti
- Eccellente 2° per ogni classe 2 punti


Esposizioni cocker


I punteggi non sono cumulabili.
Per essere proclamato Campione Sociale di Bellezza il soggetto dovrà ottenere un punteggio non inferiore a 14 punti (per i Cocker Inglesi), a 10 punti (per i Cocker Americani), a 8 punti (per le altre razze). In caso di parità tra due o più soggetti, il titolo verrà conferito al soggetto più anziano.
3.2) Campionato Sociale di Lavoro
Ai fini della classifica verranno presi in considerazione i quattro migliori punteggi tra quelli conseguiti da ogni soggetto. Per la graduatoria sono considerate valide tutte le gare previste a calendario, e i punteggi vanno assegnati con il seguente criterio:
3.2.1) Prove di Tipo “A” e “B” con CAC
- C.A.C. 7 punti
- Ris. C.A.C. 6 punti
- Eccellente 1° 5 punti
- Eccellente 2° 4 punti
- Eccellente 3° e altri Eccellenti 3 punti
- Molto Buono 1° 2 punti
- Molto Buono 2° e altri Molto Buono 1 punto
- C.Q.N. 1 punto
3.2.1) Prove di Tipo “A” con CACIT
- C.A.C.I.T. 8 punti
- Ris. C.A.C.I.T. 7 punti
- Eccellente 1° 5 punti
- Eccellente 2° 4 punti
- Eccellente 3° e altri Eccellenti 3 punti
- Molto Buono 1° 2 punti
- Molto Buono 2° e altri Molto Buono 1 punto
- C.Q.N. 1 punto


I punteggi non sono cumulabili.
Per essere proclamato Campione Sociale di Lavoro il soggetto dovrà ottenere un punteggio non inferiore a 20 punti. In caso di parità tra due o più soggetti, il titolo verrà conferito al soggetto più anziano.
3.3) Campionato Sociale Assoluto
Al fine della classifica verranno presi in considerazione tutti i punteggi ottenuti nei Raduni e nelle Speciali (vedere punto 3.1) e i quattro migliori risultati ottenuti nelle Prove (vedere punto 3.2).
Per essere proclamato Campione Sociale Assoluto il soggetto dovrà totalizzare un punteggio non inferiore a:
- 10 punti per quanto riguardala Bellezza;
- 12 punti per quanto riguarda il Lavoro.
Il Campionato Sociale Assoluto potrà essere conseguito da soggetti già proclamati Campioni Sociali di Bellezza o di Lavoro, sia da altri che abbiano ottenuto il punteggio minimo richiesto. In caso di parità tra due o più soggetti, il titolo verrà ugualmente conferito a tutti.
4) Tutti i risultati dovranno essere comunicati per iscritto con la relativa documentazione alla Segreteria del Club, entro il 31 dicembre.
5) La proclamazione e la premiazione dei Campioni Sociali avverrà durante l’Assemblea dei Soci del C.I.S. dell’anno successivo.
Sori, 25 maggio 1987
(modificato dal C.D. del C.I.S. il 6 febbraio 2004)
fonte: www.clubitalianospaniel.com


RIPRODUTTORE CONSIGLIATO DAL C.I.S. (Club Italiano Spaniel)

Regolamento per il Cocker Spaniel Inglese
Per ottenere la qualifica di Riproduttore Consigliato dal C.I.S. (Club Italiano Spaniel), un soggetto, sia maschio che femmina, deve essere in possesso:
- di un attestato rilasciato da un professionista idoneo che certifichi l’assenza di displasia sia dell’anca che del ginocchio;
- di un attestato rilasciato da un professionista idoneo che certifichi l’assenza di problemi della vista;
- di una qualifica di Eccellente ottenuta in un Raduno o in una Mostra Speciale;
- di una qualifica di Eccellente ottenuta in una prova di tipo “A”;
- di una certificazione di attitudine al riporto ottenuta in una prova di tipo “A” o “B”, organizzata dal C.I.S., nella quale il soggetto partecipante si sia qualificato con almeno Molto Buono o C.Q.N. e che il giudice abbia poi sottoposto a due ulteriori riporti a freddo: uno da zona cespugliata e a vista del punto di caduta del piccione e l’altro in una zona, sempre con discreta difficoltà, ma senza aver individuato a priori l’ubicazione del piccione. In entrambi i casi, il cane viene inviato al riporto dopo lo sparo, ma mentre nella prima prova il cane partirà da fermo, nella seconda dovrà interrompere al colpo di fucile l’azione di caccia ed essere inviato al riporto.
fonte: www.clubitalianospaniel.com

COCKER SPANIEL INGLESE DELL’ANNO

(Valido anche per tutte le razze Spaniel tutelate dal C.I.S e soggette a prove di lavoro)
Regolamento
Il Club Italiano Spaniel ha come scopo principale la tutela e il costante miglioramento delle razze che fanno riferimento al Club.
Poiché la competizione, sportiva e corretta, è considerata un ottimo mezzo per l’incremento qualitativo dell’allevamento, si istituisce un riconoscimento per ciascuno dei due sessi del Cocker Spaniel Inglese e per tutte le altre razze Spaniel del Club sottoposte a prova di lavoro.
Tale riconoscimento viene assegnato al soggetto che nel periodo che va dal 1° gennaio al 31 dicembre di ogni anno avrà partecipato, con profitto, al maggior numero sia di esposizioni che di prove di lavoro totalizzando il maggior punteggio.
Il fine è quello di arginare una certa tendenza a partecipare alle prove di lavoro, solo per ottenere il minimo della qualifica idonea al campionato di bellezza, o a partecipare alle esposizioni speciali e ai raduni, solo per ottenere il minimo della qualifica necessaria al campionato di lavoro. Questi due atteggiamenti sono entrambi sbagliati e nocivi alla razza sia dal punto di vista caratteriale che morfologico e devono quindi essere superati.
Ad ogni soggetto che partecipa sia alle prove che alle esposizioni, viene assegnato il seguente punteggio:
- 1 punto per ogni qualifica di Molto Buono in esposizione;
- 2 punti per ogni qualifica di Eccellente in esposizione;
- 3 punti per il CAC ela Ris. CACin esposizione (che però escludono il punteggio del relativo Eccellente);
- 4 punti per il CACIB ela Ris. CACIBin esposizione (che però escludono il punteggio del relativo CAC, Ris. CAC, Eccellente) o per il CAC ola Ris. CACottenuto in un Raduno (che però esclude il punteggio del relativo Eccellente);
- 1 punto per ogni qualifica di Buono o C.Q.N. in prova di lavoro;
- 2 punti per ogni qualifica di Molto Buono in prova di lavoro;
- 3 punti per ogni qualifica di Eccellente in prova di lavoro;
- 4 punti per il CAC ela Ris. CACin prova di lavoro (che però escludono il punteggio del relativo Eccellente);
- 5 punti per il CACIT ela Ris. CACIT(che però escludono il punteggio del relativo CAC, Ris. CAC, Eccellente).
Viene proclamato Cocker Spaniel Inglese dell’Anno, o un’altra razza Spaniel soggetta a prova di lavoro e tutelata dal Club, con la consegna di uno specifico diploma e la pubblicazione sull’Annuario, sia il soggetto maschio che femmina che nel corso del periodo di riferimento avrà ottenuto il maggior punteggio. (È compito dei proprietari totalizzare i punteggi e inviarli, con i riferimenti, al Club, entro il 31 dicembre).
Il concorso è riservato ai Soci del Club e il punteggio è accettato solo se il curriculum del periodo in esame, comprende almeno 4 esposizioni e 2 prove di lavoro organizzate dal Club, tutte con qualifiche valide ai fini del concorso. A parità di punteggio, vince il soggetto più giovane. È possibile anche l’ex-aequo.

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