19
Lug

La caccia

La valutazione del lavoro del cane da parte del cacciatore è personale: c’è chi si contenta del poco e chi pretende il molto, spesso senza tener conto delle possibilità del cane in quanto razza, per cui analizziamo la selvaggina su cui è possibile impiegare i cocker spaniel inglese.

La beccaccia: la selvaggina dello Spaniel inglese è la beccaccia (specialità del Cocker, da dove prende il nome " woodcock-beccaccia" )
La quaglia: non gabbiarola, perché non avendo essa pedinato prima di destarsi dalla catalessi, contraddice l’impiego dello spaniel, cane pistatore, costretto a reperirla forzatamente immota, d’incontro, e allora val meglio il cane da ferma.
Il fagiano: per la sua odierna diffusione, per il suo costume di reggere caparbio nel folto, alla presenza del cane, per la sua abitudine di pedinare a lungo prima di frullare, è l’ideale per lo spaniel che lo forza al volo là, fra gli intrichi dove il cane da ferma è quasi impotente se non vuol venir meno al suo carattere ortodosso di non forzare il selvatico.
Le starne: non è consigliabile perché non reggono facilmente a cane che manovri troppo con indugi nel reperirle, sospettose perché levandosi in brigata son più attente alle insidie

I Beccaccini: pedinano raramente e non reggono al cane che li accosta col deliberato proposito di farli frullare senza preamboli e pause e non attendono di essere troppo molestate per sottrarsi.
La Lepre: lo Spaniel è animale pistatore; quale miglior selvatico di un quadrupede che scampa di piede  stampando sul suolo tracce odorose ininterrotte ,per costituire una pista per un cane che svolge la cerca quasi costantemente con le narici rivolte verso il suolo?
L’allodola: è il selvatico sul quale lo spaniel è ideale per il recupero , perché il suo olfatto non ne dimentica nemmeno una caduta in erba o stoppia, mentre molte ne trascura la vista del cacciatore.

Le Anatre: ottimo ausiliare ad anatre, trescando tra i canneti. Composto a bordo della barca.
Il cocker è ausiliare intermedio fra segugio e ferma: del segugio adotta la fase di pistaggio che quello esercita su selvaggina di pelo e anche su quella di piuma, avendo in comune il forzare la preda; ma il segugio  inseguendo in corsa per una meta lontana, lo spaniel accompagnando la pedinata e destreggiandosi affinchè il frullo o lo schizzo avvengano a tiro di fucile.
Lo spaniel non da voce né durante la fase della cerca né durante il pistaggio, appunto per non indurre il selvatico a frullare intempestivamente.
Nel folto bosco trovandosi lontano e non visibilmente controllato dal cacciatore, se dà la voce per avvertirlo  del frullo è merito di autentico ausiliare.
Del cane da ferma ripete le ventate, testa alta, con molta maggior frequenza che non il segugio e come il fermatore porta il cacciatore a sparare in borrita.
Dalle premesse citate è facile dedurre quale sia lo standard di lavoro del cocker spaniel: individuare un selvatico e indurre quello (direi quasi persuadere) a palesarsi a tiro di fucile. Riportarlo e recuperarlo ferito o morto. Categorico che non temano il colpo di fucile, non solo che rimangano indifferenti, ma il colpo deve servir loro di incitamento per cacciare.

19
Lug

Cerca

Si svolge a circa 20- 25 metri dal fucile, a tiro utile di rosata, soprattutto durante la fase attiva dell’incontro del selvatico.  Fa una perlustrazione analitica del terreno antistante al cacciatore nella direzione di marcia e ai lati. L’incontro della traccia, che governa l’itinerario, giustifica il cambio di direzione, fino anche a portare il cane a passare dietro il cacciatore, purchè mantenga il collegamento.
Il ritmo del pistaggio è condizionato dall’orgasmo del selvatico, se più o meno leggero, perché più o meno molestato; fase delicata dovendo il cane conciliare due necessità: non perdere il contatto col fucile e mantenere la pista col fuggitivo.
Lo spaniel non deve trascurare forteti, canneti, ma anzi perlustrarli, incurante di sete e frange, né sostare titubante di fronte a fossi e canali, dovendo guadarli, se necessario per il recupero anche d’inverno.
Il cocker svolge una cerca più minuziosa, con assaggi a fiuto più frequenti, insinuandosi fra gli ostacoli vegetali, con procedura  meticolosa. Non si pretenda di distogliere dalla traccia il cane impegnato, perché a decidere se valida o no, è solo il naso del cane. Nella fase dell’incontro della traccia e soprattutto nell’imminenza del frullo, lo spaniel fornisce chiaro al cacciatore l’avvertimento che è prossima la conclusione cruenta, col frenetico agitare della coda. Il cane che costringa al frullo senza prima fornire tale prezioso preavviso al padrone, ha tutta l’aria di essere incappato per caso sul selvatico. E’ demerito da penalizzare.

Frullo e schizzo

Il selvatico si palesa spesso proprio davanti al muso del cane, soprattutto in habitat dove pascola non molestato, ignaro del pericolo: è in questa fase, mentre il cacciatore imbraccia il fucile, che si deve esigere categoricamente l’immobilità assoluta, per evitare che la rincorsa o il tentativo di protendersi per ghermire la preda, provochi il frapporsi a scudo del cane fra selvatico e fucile. Prono a terra o seduto, purchè immoto all’atto stesso di frullo o schizzo, esclusa qualsiasi tolleranza, nessun metro più o meno di rincorsa:proprio quel qualche metro può essere essenziale. L’immobilità è da esigersi anche perché sintomo evidente che l’ausiliare è a cognizione di cacciare non per sé.

Cocker e standard di caccia

Riporto e recupero

Colpito il selvatico, volatile precipitato al suolo, lepre o coniglio rotolati per terra, si concede via libera al cane per il riporto. Deve essere sollecito, immediato, il tempo di assicurare la preda tra le mandibole, senza indugiare a voltarla e rivoltarla, a leccare ferite, manifestazioni che denotano più la voluttà di assaggiarne, che non la disciplina di cederla e di consegnarla al cacciatore. La cessione dovrebbe essere giuliva, segno di coscienza del proprio dovere. Un fagiano di un chilo e mezzo, una lepre di tre o quattro non sono comodo bagaglio per un cockerino di 12 kg. Il Cocker si aiuta spesso trascinando la preda: sia tolleratissimo, anzi considerato come dimostrazione di caparbia volontà di sopperire, nella impossibilità materiale di eseguire. Non c’è prescrizione di peso in chili o in etti, il limite è appunto segnato dalla manifesta impossibilità dell’animale di riuscire, malgrado reiterati tentativi.
Il riporto dall’acqua è da ritenersi recupero, perché avviene in elemento non accessibile normalmente al cacciatore. Quando il cane si lancia per esperire il riporto di un volatile caduto nei pressi, smontato d’ala, questo può ancora sottrarsi con zampe sane e il riporto si evolve allora in recupero, con decifrazione della pista a naso, se il cane non può inseguire a vista.

01
Ago

Prefazione

Lo Standard ufficiale di lavoro, viene redatto e descritto da ciascun paese in base all’impiego in funzione delle possibilità faunistiche e di habitat, purché non esorbiti dalle prestazioni richieste alla razza create con la selezione nel paese di origine e ne rispetti e tuteli i caratteri di base dell’attività funzionale.

Lo Standard di lavoro deve suggerire un indice di valutazione medio del valore delle prestazioni, tale che sia accessibile a tutti i soggetti portatori di insigni caratteri tipici della razza, anche se non tutti possono essere in grado di conseguire un risultato massimo.

La prova non è una gara a chi arriva primo, ma un’accurata forma di selezione tecnica in base ai canoni caratteristici della razza. La prova non è l’occasione per eseguire delle micidiali battute di caccia, ma bensì è lo strumento valutativo con cui si misurano e si computano i caratteri basici dell’attitudine alla caccia dei soggetti in concorso.

Il numero nuovamente crescente di Cocker Spaniel Inglesi utilizzati a caccia e alle prove di lavoro è assolutamente incoraggiante, ma è necessario fare attenzione al negativo utilizzo di soggetti impropriamente denominati “Cocker da lavoro”, totalmente al di fuori dai canoni tollerabili della razza. E che questa presenza non arrivi a inquinare sovrastando in maniera irreparabile il lavoro di selezione che con tanta abnegazione è stato ottenuto sino a oggi e che continua a produrre campioni assoluti. In tal senso si rende improcrastinabile l’adozione dell’effettivo strumento valutativo delle prestazioni pratiche che è appunto lo Standard di lavoro.

È il momento di fissare i criteri tecnici valutativi con i quali si potranno formulare, con assoluta uniformità, gli indirizzi operativi della razza onde far sì che a fronte delle inerenti manifestazioni cinotecniche gli allevatori possano trarre i necessari spunti orientativi e di confronto costruttivo per la selezione allevativa.
Il Cocker Spaniel Inglese è una varietà tra le tante della grande famiglia degli Spaniel, estremamente diversa da tutte le altre, pertanto ascrivente di singolari caratteristiche ed esclusive peculiarità  e come tale deve essere incoraggiata e tutelata nella conservazione delle sue personali particolarità.

Lo Standard di lavoro si colloca in equanime posizione normativa al Regolamento Generale per le Prove di caccia e al Regolamento Nazionale e Internazionale per le Prove di lavoro per Spaniel e con i quali si dota delle appendici di ordinamento e delle modalità classificatrici necessarie a emettere le indispensabili indicazioni di selezione.


REGOLAMENTO NAZIONALE delle PROVE DI CACCIA PER SPANIELS
(In vigore dall’1.07.1997)

Premessa

Le prove nazionali si suddividono in:

  • a)prove con selvatico abbattuto (tipoA)
  • b)prove con riporto a freddo (tipo B)


Ai fini del conseguimento del titolo di campione italiano di lavoro, non meno di due CAC
devono essere ottenuti in prove con selvatico abbattuto.

  • A) PROVE CON SELVATICO ABBATTUTO
    In tali prove il riporto viene eseguito esclusivamente su selvaggina naturale nel corso del turno di prova, fatto salvo quanto previsto dal successivo art.23.
  • B) PROVE CON RIPORTO "A FREDDO"
    In tali prove il riporto sarà effettuato a fine gara, limitatamente ai cani qualificabili, su fagiano o piccione di allevamento, precedentemente uccisi e lanciati al cane come previsto dal successivo art.23 comma 4.

Il tipo di animale da riportare dovrà essere specificato nel programma.

  • Art.1.- Queste prove hanno lo scopo di evidenziare i riproduttori di élite che si saranno distinti per le loro qualità di naso, di andatura, di resistenza, di capacità di recepire e trattenere un addestramento molto spinto e suscettibile a generare altri grandi cacciatori e numerosi cani da caccia di alto valore.
  • Art.2.- Le prove di cui alla lettera “a” della premessa sono caratterizzate dal fatto che possono svolgersi solo a stagione di caccia aperta su selvatico naturale e con selvatico abbattuto per ciascun cane nel corso del suo turno di prova.

Le prove di cui alla lettera “b” invece dovranno svolgersi SOLO in Zone di

Ripopolamento e Cattura o Aziende Faunistico Venatorie e SOLO dalla chiusura della caccia al 31 marzo e dal 1° settembre all’apertura.

Nessuna prova con CAC potrà essere svolta con selvatico che non sia naturale.

Per selvatico naturale si deve intendere selvatico nato in libertà o liberato al più tardi entro il mese di agosto.

In nessun caso potrà essere liberato selvatico in occasione di una prova, nemmeno qualche giorno prima.

ORGANIZZAZIONE

  • Art.3.- Non potranno partecipare alle Prove che i cani di razza pura iscritti o iscrivibili ad un Libro Origini riconosciuto dalla FCI.
  • Art.4.- Nelle prove sono previste due categorie separate, l’una alla quale prenderanno parte i Cocker, l’altra alla quale parteciperanno tutte le razze Spaniel.
  • Nel caso in cui non si potessero effettuare le due categorie contemporaneamente, il comitato organizzatore tirerà a sorte l’ordine del loro svolgimento.
    Tutti gli spaniel potranno correre assieme nelle stessa prova nel caso in cui non ci siano sufficienti iscrizioni di una delle varietà. In quel caso sarà attribuito un solo CAC purchè il cane vincitore sia di qualità eccezionali.
  • Art.5.- La partecipazione alle prove con CAC è aperta ai cani menzionati all.art.3.
    L’iscrizione alle prove sopra indicate può essere limitata anche in base a solo titoli di merito (qualifiche ottenute precedentemente) a condizione che venga indicata sul programma delle prove.
  • Art.6.- Si prescrive quanto segue:
    • a)se la Prova è divisa in più batterie, la ripartizione dei cani si farà secondo le seguenti disposizioni: nessun proprietario, addestratore o conduttore potrà pretendere che i suoi cani siano inseriti in più batterie a meno che non abbia degli aiutanti che possano presentare per lui in altre batterie.
    • b)la presenza di femmine in estro è assolutamente proibita;
    • c)nessuna iscrizione potrà essere accettata oltre la data della chiusura stabilita;
    • d)non verrà rimborsato alcun ammontare di iscrizione a meno che la rinuncia non venga comunicata almeno tre giorni prima della data della prova;
    • e)le iscrizioni saranno valide solo se accompagnate dall’importo. I partecipanti di nazionalità estera potranno regolare i loro pagamenti all’atto delle prove purché questi vengano effettuati prima dell’inizio e dovranno essere fatti per tutti i cani iscritti, presenti o meno, salvo i casi alla lettera d);
    • f)solo le femmine in calore potranno essere ritirate e non potranno essere rimpiazzate, inoltre non sarà accettata nessuna sostituzione di cane;
    • g)il conduttore o il concorrente che rifiuterà di pagare le sue iscrizioni non sarà ammesso alla partecipazione alle prove della stessa categoria che avessero luogo nella stessa giornata
  • Art.7.- Non sono ammessi cani cattivi, mordaci o affetti da malattie contagiose, i cani appartenenti o condotti da persone soggette alla sanzione disciplinare della squalifica irrigata dall’ENCI o dalla FCI in corso di esecutività, o facenti parte di società o club non riconosciuti dagli Enti membri della FCI.
  • Art.8.- I conduttori dovranno trovarsi, pena l’esclusione, presenti all’appello che si farà sul luogo del raduno, e saranno in seguito sempre a disposizione del Giudice.
  • Art.9.- Il Comitato organizzatore si riserva il diritto di annullare una prova rimborsando l’ammontare delle iscrizioni solo per cause naturali e di forza maggiore.
  • Art.10.- L’omologazione da parte dell’ENCI delle classifiche non avrà luogo se i cani presenti in gara non saranno almeno 2.
  • Art.11.- La ripartizione dei cani sarà fatta dagli organizzatori, mentre l’ordine dei turni sarà fatto con estrazione a sorte.

MISURE D' ORDINE

  • Art.12.- Per quanto attiene le misure d’ordine saranno applicati i vigenti regolamenti dell’ENCI.

PRESENTAZIONE

  • Art.13.- Nessun cane potrà portare, durante il turno, alcun oggetto coercitivo.
  • Art.14.- Il conduttore dovrà in qualsiasi circostanza rimettersi alle indicazioni dei giudici, non dovrà usare voce e fischietto che con la massima discrezione.
  • Art.15.- A meno che un cane non presenti delle insufficienze evidenti o dei difetti eliminatori, verrà esaminato almeno per 10-15 minuti. Dopo il primo turno il giudice avrà la facoltà di richiamare i cani per quante volte e per tutto il tempo che egli riterrà giusto.
  • Art.16.- Le prove dovranno essere giudicate da un (1) Giudice nei casi in cui ne ricorrerà la necessità si potrà utilizzare un assistente indicato dall’organizzazione, purché sia realmente esperto. Ove necessario o prescritto da altri regolamenti si potrà far giudicare anche da giurie plurime.
  • Art.17.- Nelle prove di tipo “a” di cui alla premessa assieme alla giuria ci dovranno essere preferibilmente due sparatori ufficiali. In generale questi dovranno seguire le indicazioni dei giudici e previo accordi si potrà abbattere il primo selvatico che si leva, ma in seguito solo quello lavorato dal cane. Per tutti i selvatici abbattuti il cane sarà inviato al riporto.
  • Art.18.- I cani dovranno correre, nei limiti del possibile, su terreno semi-coperto e vario.

E’ facoltà del giudice di farli correre anche su terreno scoperto per meglio controllarne l’addestramento.

  • Art.19.-La Giuria dovrà tener conto delle attitudini della razza. Dovrà altresì tenere in considerazione: l’intelligenza; la cerca di giusta ampiezza compatibile con il tipo di terreno e utile al fucile; il galoppo brioso e veloce in stile di razza; l’azione avida continua e determinata; il collegamento con il conduttore; la capacità di ricezione dell’emanazione sia su pista che al vento; la presa di pista, la prontezza e l’espressività nel risolvere; la buona condotta al frullo e allo schizzo della selvaggina sia forzata, sia che si levi spontaneamente, nonché al colpo di fucile anche su selvatico non “lavorato” dal cane; l’attenzione alla fucilata; la prontezza e la precisione dell’individuazione del punto di caduta del selvatico; la perseveranza nella ricerca del selvatico abbattuto e la prontezza nell’abboccarlo; la velocità e dolcezza del riporto sia all’asciutto che dall’acqua; la resistenza nell’affrontare gli ostacoli.
  • Art.20.- I difetti e gli errori che portano all’eliminazione sono:
    • insufficienza di cerca (l’ideale è quella utile al fucile);
    • carenza di iniziativa e passione, carenze fisiche, scarsa avidità e determinazione;
    • andatura non in tipo;
    • carenza palese di intelligenza;
    • paura del colpo di fucile e del selvatico;
    • il trascuro di selvatico utile;
    • il far ripetutamente levare il selvatico fuori tiro;
    • la carenza di olfatto;
    • il dare la voce sia insistentemente che senza giustificazione;
    • il mancato riporto sia all’asciutto che dall’acqua anche su selvatico non levato dal cane, purché non abboccato da altri cani; il riporto con dente duro.
  • Art.21.- I cani dovranno essere condotti come lo sono generalmente a caccia, diretti preferibilmente con un segno; i richiami troppo frequenti sia alla voce che col fischietto, saranno considerati come difetto di obbedienza. Durante la cerca ed il riporto il conduttore dovrà rimanere vicino al giudice per seguirne le direttive. Il giudice ha facoltà di accordare al conduttore di portare il cane in vicinanza del luogo di caduta del selvatico se questo è stato abbattuto quando il cane non lo lavorava, o comunque al di fuori della vista del cane. Il riporto dovrà essere effettuato al piede del conduttore senza esitazioni o interruzioni ingiustificate.
  • Art.22.- In ogni caso, affinché il cane possa essere classificato, dovrà riportare correttamente. Dovrà anche aver lavorato e preso un punto su almeno un selvatico.
    Il riporto di lepre è obbligatorio per gli Springer. Per i Cocker la mancanza di riporto di lepre non è difetto di eliminazione ed il riporto effettuato è da considerarsi come nota di merito.
    La mancanza di riporto di un selvatico ferito che si sia sottratto non porta alla eliminazione se il cane lo ha almeno tentato dando prova di aver trovato la pista, averla seguita più o meno a lungo.

Il riporto effettuato in questi casi, è nota meritoria.

Abboccare un selvatico fermo non è nota di demerito.

  • Art.23.- Nella prova di cui alla lettera ”a” della premessa il riporto “a freddo” non sarà ammesso salvo casi eccezionali di forza maggiore. Prima di effettuare un riporto a freddo, si deve tentare se possibile di effettuare un riporto a caldo in azione di caccia.
    Per il cane che abbia ottenuto un punto o nel turno o nel richiamo, per la verifica del riporto a caldo non sarà più tenuto conto degli errori commessi oltre il tempo del turno o del richiamo dopo la realizzazione.
    Se per mancanza di tempo, di terreno o di selvatico non è possibile effettuare un riporto a caldo, si ricorrerà al riporto a freddo in azione di caccia con le seguenti modalità da seguire anche per le prove di cui alla lettera “b” della premessa:
    - il selvatico (non precedentemente abboccato) è posto sul terreno al di fuori della vista del cane a circa 20/30 metri da lui. Il terreno sarà lavorato come in una normale azione di caccia. Dopo un colpo di fucile il cane verrà inviato al riporto.
    La durata della cerca non avrà alcuna importanza e non costituirà in alcun caso un criterio di valutazione. A condizione che il cane cerchi attivamente, gli verrà concesso di continuare. Ogni riporto a freddo sarà fatto su terreno differente.
  • Art.24.- Per essere classificati non è ammesso nessun errore grave. Per ottenere il CAC il cane dovrà aver completato un lavoro impeccabile senza alcun errore.
  • Art.25.- Il C.Q.N. (Certificato di Qualità Naturali) può essere dato solo al cane che avendo dato prova di ECCELLENTI qualità naturali (compreso il riporto) ed essendosi comunque aggiudicato almeno un punto, non ha potuto essere classificato per errori di dressaggio.
  • Art.26.- “DERBY” – Prova riservata a soggetti nati in Italia dopo il 1° luglio di due anni prima. Le batterie di questa prova non possono essere composte da più di 11 soggetti.
    Se vi sono più batterie, i vincitori di ciascuna batteria a parità di qualifica, dovranno confrontarsi in un turno singolo per determinare il vincitore del DERBY.
  • Art.27.- I Giudici non baseranno le loro classifiche in relazione al numero dei punti presi, bensì sulla loro qualità tenendo conto dello stile di razza e delle altre qualità naturali inerenti la razza.
  • Art.28.- Alla fine della prova i Giudici dovranno proclamare la classifica sul campo e commentare l’esito della prova.
  • Art.29.- Per accedere al Campionato Italiano di Lavoro un cane dovrà aver ottenuto:
    • 3 CAC (di cui non meno di due ottenuti in prove con selvatico abbattuto)
    • possedere un brevetto di riporto dall’acqua (come da art.30)
    • aver ottenuto la qualifica in esposizione (attualmente un MB in Raduno o Speciale)

(N.B. per le femmine n°2 CAC in prove su selvatico abbattuto e n°2 Eccellenti in prove tipo “A” o “B”)

BREVETTO DI RIPORTO DALL' ACQUA

  • Art.30.- Il brevetto di riporto dall’acqua verrà giudicato da due giudici abilitati a giudicare prove CACIT per Spaniel.
    Condizioni dell’esecuzione dei riporti dall’acqua:
    • i riporti si faranno con anitra uccisa al momento
    • i giudici veglieranno affinché tutti i cani siano posti nelle stesse condizioni e che si avvicinino il più possibile ai seguenti criteri:
    • i riporti si faranno in acqua profonda che obblighi il cane a nuotare per una distanza di più metri;
    • l’entrata in acqua si farà su una discesa non troppo ripida che non obblighi il cane a saltare o tuffarsi;
    • l’anitra sarà lanciata per tutti i cani dalla stessa persona e dovrà cadere oltre sette metri dal bordo (in caso di riporto nel fiume, l’anitra sarà lanciata sufficientemente a monte da poter passare a portata davanti al cane);
      Verrà tirato un colpo di fucile all’atto del lancio, il cane potrà andare in acqua non appena l’anitra verrà lanciata;
    • per un tempo che non dovrà assolutamente superare il minuto, sarà tollerato che il conduttore incoraggi il suo cane ad entrare in acqua ma non potrà usare che la voce e dovrà rimanere nei limiti del ragionevole.

DISPOSIZIONI TRANSITORIE

  • Art.31.- Fino al 31/12/97 gli organizzatori di Prove Internazionali sono tenuti allo svolgimento della prova di riporto dall’acqua come descritta al precedente art.30 che varrà a tutti gli effetti quale brevetto di riporto. Resta inteso che i possessori del brevetto non sono tenuti alla reiterazione della prova di riporto dall’acqua.

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